Roma, 16 settembre 2024
Dichiarazione di Nicola Zambetti, Segretario nazionale SUNIA

Restano inutilizzati a tutt’oggi i 1381 milioni di euro stanziati dall’UE attraverso il piano energetico europeo ad integrazione del PNRR per “la riqualificazione energetica degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e sociale, di persone a basso reddito e in condizioni di povertà energetica”.

Il Governo non agisce con misure concrete nonostante le sollecitazioni che in questi giorni sono giunte dalla Commissione europea.

Entro settembre il Governo viene chiamato a decidere come utilizzare queste risorse da trasferire ai soggetti individuati per poi, entro dicembre, spenderle.

Incomprensibili i ritardi, in particolare del dicastero delle Infrastrutture retto dal Vicepresidente Salvini, insieme al mancato avvio di un confronto da tempo richiesto da parte dei sindacati degli inquilini. Si sta ponendo seriamente a rischio il pieno utilizzo delle risorse a favore di una riqualificazione del patrimonio edilizio popolare italiano.

Il SUNIA, nel sollecitare ancora una volta il Ministro ed il Governo ad agire, chiede che queste risorse vadano utilizzate esclusivamente nella ristrutturazione energetica: oltre il 70% delle case di edilizia pubblica versano in condizioni di grave degrado strutturale ed energetico.

I fondi faticosamente contrattati in sede UE sono un’occasione che l’Italia non può permettersi di sprecare: tante famiglie fragili attendono risposte concrete e la riqualificazione energetica di una piccola parte dei 700 mila alloggi pubblici è un passo decisivo verso un futuro di sostenibilità ambientale e di riqualificazione della qualità dell’abitare.

Il Ministro Salvini la smetta con gli annunci e agisca, aprendo subito un confronto con i rappresentanti degli inquilini.

Il SUNIA ricorda inoltre che nessuno dei due rami del Parlamento italiano, in barba agli stessi regolamenti statutari, ha ancora discusso la petizione popolare con oltre 50mila firme che invita il Governo ad intervenire su questa materia così urgente per centinaia di migliaia di famiglie in difficoltà.