Roma, 18 giugno 2024

Nell’odierna audizione della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati sulla conversione in legge del DL 69/24 di semplificazione edilizia ed urbanistica, il Segretario generale Stefano Chiappelli è intervenuto partendo dalla impellente necessità di un Piano casa nazionale ed altri urgenti interventi in materia di politiche abitative, di cui al momento non si hanno traccia, mentre da due anni non ci sono stanziamenti per il fondo di sostegno all’affitto e la morosità incolpevole, come da tempo il SUNIA propone, nella misura minima di 900milioni di Euro e, da tempo, mancano interventi di riqualificazione degli immobili pubblici gestiti dagli Iacp e sostanziosi fondi destinati in questo settore. Anche su questo punto il SUNIA ha proposto uno stanziamento di un miliardo all’anno.

I dati allarmanti sugli aumenti degli affitti pubblicati in questi giorni confermano le forti preoccupazioni e l’urgenza delle proposte SUNIA, fino ad oggi non recepite, e presenti nella “Petizione nazionale per il diritto all’abitare” che ha visto l’adesione di circa 50mila firme di cittadini, che è stata depositata presso la Camera dei Deputati ed il Senato della Repubblica alla fine del mese di marzo scorso.

Nel merito del provvedimento all’esame Chiappelli ha rilevato la presenza di alcuni elementi di criticità nel testo richiedendo attenzione per un approfondimento in sede di conversione e, tra questi, ha indicato: le modalità di cambio di destinazione d’uso e un possibile incremento delle locazioni brevi in danno a quelle di durata con sostanziali aumenti dei canoni; l’elevazione al 5% dei limiti di tolleranza costruttivi, per i quali peraltro già esistono emendamenti ulteriormente permissivi; l’introduzione del criterio del silenzio/assenso per l’accertamento di conformità già ampiamente criticato dai Comuni che nei termini non potranno procedere alle verifiche, con il rischio di sanatoria a “scatola chiusa”; le importanti problematiche condominiali che rischiano di appesantire il contenzioso e provocare costi per la modifica delle tabelle conseguenti agli interventi sanati; dubbi sulla proroga dei termini per le strutture amovibili, consentite nel periodo Covid, il cui protrarsi accentua i disagi che il proliferare di queste strutture determina nei centri storici e nei quartieri delle città.