Napoli, 23 Novembre 2020

Non possiamo ignorare, nella celebrazione quarantennale del triste evento che causò migliaia di morti nelle Regioni Basilicata e Campania, che gran parte dei lutti poteva essere evitata se fosse stato messo in sicurezza il patrimonio privato e pubblico.

Purtroppo, a distanza di anni, si registrano ancora colpevoli ritardi nella messa in sicurezza delle strutture edilizie, come testimoniano le tante ordinanze di sgombero emesse sia per le case private che per quelle pubbliche.

Soprattutto nei centri storici delle città, migliaia di alloggi i in precarie condizioni abitative, sono tranquillamente locate, senza che nessuno intervenga per far rispettare le condizioni minime di sicurezza.

La speranza è che vengano utilizzati correttamente 1 fondi previsti dal bonus fiscale del 110% soprattutto per l’adeguamento sismico degli edifici, cosa assolutamente essenziale per evitare altre tragedie e lutti in caso di calamità naturali. Tra l’altro, la Campania è caratterizzata da continui episodi di diffuse calamità che, per fortuna, non ha raggiunto l’entità del sisma del novembre 1980, ma che, comunque, contribuiscono a rendere
sempre più precaria la condizione di sicurezza abitativa.

Pertanto è bene che, mentre piangiamo le vittime del terremoto di quarant’anni fa e le distruzioni che hanno visto interi paesi cancellati, ci concentriamo su quello che è necessario fare per mettere in sicurezza il patrimonio edilizio, unica garanzia per evitare muovi lutti.