Roma, 29 Gennaio 2020

Dichiarazione di Daniele Barbieri, Segretario generale SUNIA

Non sono stati sufficienti la mobilitazione e la denuncia di associazioni di cittadini, comitati, sindacati contro l’uso selvaggio del patrimonio abitativo che stravolge le città d’arte italiane, contrae il mercato dell’affitto stabile ed aumenta il livello degli affitti, per convincere il Parlamento ad affrontare finalmente il problema.
Altre città europee hanno posto da tempo dei limiti a questo fenomeno senza avere ripercussioni nei flussi turistici.
Non si tratta di “cacciare i turisti” ma di dare il giusto valore al patrimonio immateriale delle città, fatto di relazioni, senso di comunità, cultura, vivibilità, senza dimenticare che in questo settore si annidano fenomeni significativi di evasione ed elusione fiscale in particolare da parte delle piattaforme digitali.
Sarebbe importante anche pensare all’utilizzo in alcune realtà delle aree interne per sviluppare una rete di ospitalità che possa rivitalizzare borghi spopolati ed in molti casi abbandonati.
Per questo pensiamo sia necessario aprire al più presto un confronto tra le istituzioni e le parti sociali per affrontare seriamente e senza slogan questa emergenza.
E’ questo un obiettivo che il SUNIA auspica venga fatto proprio, anche dai comitati sorti in questi anni per contrastare il fenomeno.
Sarebbe importante che questa richiesta di confronto fosse sostenuta dai parlamentari per dimostrare concretamente la loro volontà di arrivare ad una regolamentazione.