Glasgow, 15 Ottobre 2016.

[testo tradotto:
La regolamentazione degli affitti ha nomi diversi in diverse parti del mondo: controllo degli affitti, regolazione dell’affitto, affitto stabilizzato, affitto sicuro, ecc. Ma in realtà questi concetti vogliono dire fondamentalmente la stessa cosa: il vero obiettivo della regolazione dell’affitto è quello di proteggere i diritti morali dell’inquilinato. Conduttori che negli anni hanno contribuito affinché le loro case rappresentassero un luogo desiderabile da vivere, hanno un legittimo interesse a continuare a risiederci.
La regolamentazione degli affitti è la risposta allo squilibrio di potere tra proprietari e inquilini, che offre ai proprietari l’opportunità di sfruttare gli inquilini.
Troppo a lungo i politici e i commentatori sono stati dogmatici nel loro rifiuto nei confronti di qualsiasi forma di controllo degli affitti: è tempo di considerare nuovamente la questione.
Esiste più di un metodo per regolare gli affitti.
In Germania, sui nuovi contratti è imposto un tetto massimo al canone di locazione e i contratti in corso vengono monitorati. In Svezia, tutti i canoni di locazione sono negoziati – tra il sindacato degli inquilini e quello dei proprietari privati e pubblici. A New York, gli affitti per circa 1 milione di inquilini sono annualmente stabilita dal Rent Guidelines Board. A Parigi nel 2015 è entrata in vigore la regolazione degli affitti su tutti i contratti – nuovi e in corso. Nei Paesi Bassi, l’aumento del canone non deve mai superare un limite massimo stabilito annualmente per legge dal governo. In alcuni paesi, anche quando i livelli di affitto per i contratti in corso sono controllati, i canoni per i nuovi contratti non sono regolati, di conseguenza i proprietari fissano prezzi molto più elevati. Per mantenere alloggi a prezzi accessibili e per avere una maggiore parità di trattamento tra gli inquilini nuovi e vecchi è necessario avere una regolazione del prezzo del canone anche per i nuovi contratti.
Alcuni sostengono che la risposta ai costi elevati delle case sia quella di aumentarne il numero. Questo potrebbe funzionare se i mercati immobiliari di tutto il mondo funzionassero normalmente. Ma quando si tratta di alloggi, il concetto economico della domanda e dell’offerta, la spina dorsale dell’economia di mercato, non sembra prevalere.
Milioni di inquilini stanno vedendo quantità sempre maggiori dei loro salari tagliati dal canone di affitto questo disastro sta colpendo alcune delle persone più povere della società.
Questa “catastrofe dell’affitto” ha un impatto negativo anche sulla vita economica di molte città. I conduttori a medio e basso reddito – dopo l’esborso dell’affitto – hanno ben poco denaro disponibile per altri beni e da spendere per la propria qualità di vita. Lavoratori in posti chiave e gli altri non riescono a trovare alloggi a prezzi accessibili, cosa questa che ostacola ulteriormente le economie dei singoli e di intere città.
A causa degli affitti elevati, le imprese si trasferiscono fuori dalle città, i servizi e i beni terziari ne soffrono, e questo fenomeno colpendo i più poveri, mina la diversità delle grandi città e sfrutta i più vulnerabili. Gli affitti devono essere accessibili – e il loro controllo deve essere una priorità politica.
Dal momento che il crescente costo del canone di locazione continua ad essere ignorato da chi detiene il potere, c’è bisogno di una politica che affronti il problema dell’accessibilità alla casa a testa alta.
L’Unione Internazionale degli Inquilini e i suoi membri chiedono che gli affitti nel settore privato vengano controllati in tutti i luoghi dove canoni sempre più elevati stanno costringendo i cittadini a lasciare i luoghi in cui vivono e lavorano.
IUT dichiarazione congresso firmato dai capi delle delegazioni.

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[testo originale:
The rent is too high: We need a 21st century rent control.
IUT Congress Statement Glasgow. October 15, 2016
Regulation of rents has different names in different parts of the world: rent control, rent regulation, rent stabilisation, rent certainty, etc. But in reality, they all mean basically the same: the real goal of rent regulation is to protect the moral rights of occupancy. Longterm tenants who contributed to their homes being a desirable place to live have a legitimate interest in staying there. Rent regulation is a response to the power imbalance between landlords and tenants, which creates an opportunity for landlords to exploit tenants that certainly exists in cities with a tight market.
For too long politicians and commentators have been dogmatic in their rejection of any form of rent control. But it is time to look at the issue again. There is more than one method of regulating rents. In Germany, a rent-cap is imposed on new leases, and on-going leases are also controlled. In Sweden, all rents are negotiated – between the tenants’ union and private and public landlords. In New York, rents for about 1 million rent stabilised tenants are annually set by the Rent Guidelines Board. In Paris, rent control regulations on all new or renewed leases came into effect in 2015. In the Netherlands, a rent increase is never allowed to exceed the legally established maximum rate, determined every year by the government.
In some countries, even when rent levels for sitting tenants are controlled, rents for new contracts are not regulated, hence they are being set much higher by landlords. To keep housing affordable and have a more equal treatment between new and sitting tenants it is necessary also to have rent regulation for new contracts.
Some argue that the answer to high housing costs is simply increasing supply. This might work if the world’s housing markets functioned normally. But the economic concept of supply and demand, the backbone of the market economy, never seems to prevail in practice – when it comes to housing.
Millions of tenants are seeing increasing amounts of their wages taken up by rent. This affordability disaster is hitting some of the poorest people in society.
This rental catastrophe is negatively impacting many cities’ economies too. Average and lower-income tenants have very little disposable income to use in other parts of the economy – and to spend on their own quality of life, after such a huge outgoing to their landlord. Key workers and others cannot find affordable housing in many cities, which further hampers their own and their cities’ economies.
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Due to high rents, businesses move out, the service and leisure economies suffer, whilst hitting the poorest hardest, undermining the diversity of big cities and exploiting the most vulnerable. Rents have to be affordable – and controlling them should be a major political priority.
As the growing cost of rent continues to be ignored by those in power, we need a policy that tackles affordability head-on. The International Union of Tenants and its members are calling for controlled rents in the private rental sector, anywhere in cities where escalating rents are pricing people out of housing where they live and work.
IUT congress was statement signed by heads of delegations, Glasgow October 15 2016
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