Roma, 19 aprile 2023
Dichiarazione di Stefano Chiappelli, segretario generale SUNIA

Negli ultimi due anni le indicizzazioni Istat sono salite in maniera esponenziale: l’adeguamento relativo a marzo 2022 era del +6,4%, mentre l’Istat di marzo 2023 è salito a + 7,4%; nel 2021 la rivalutazione dell’indice si attestava, sempre nello stesso mese di marzo, a +0,7%.
Di fatto nel periodo 2021/2023 si è registrato un aumento per gli affitti del +6,7% che grava pesantemente sul costo delle locazioni.
Per questo motivo riteniamo necessario ed urgente un intervento del Governo che prenda in considerazione almeno il congelamento dell’adeguamento ISTAT sulle locazioni che oggi rende ulteriormente insostenibile il canone di affitto rispetto al valore economico delle retribuzioni per lavoratori dipendenti e pensionati, non rivalutate adeguatamente o addirittura ferme rispetto alla forte inflazione a cui oggi ci troviamo di fronte, vista anche l’assenza di politiche mirate per acuire il problema del caro affitti da parte del Governo, che tra l’altro con una scelta infausta, ha eliminato recentemente il rifinanziamento del fondo affitti e della morosità incolpevole, azzerando così gli strumenti che hanno costituito negli ultimi anni un utile contributo, anche se non sufficiente, che alleviava il disagio abitativo di circa 600,000 famiglie che beneficiavano dei contributi.
Riaffermiamo, altresì, la necessità di politiche abitative che affrontino il problema degli affitti insostenibili, attraverso anche adeguate risorse per il rilancio del mercato dell’affitto, pubblico e sociale, a canoni sostenibili.