Roma, 10 aprile 2017.

Dichiarazione di Daniele Barbieri, segretario generale del SUNIA.

Con la circolare N.8/E del 7 Aprile, l’Agenzia delle Entrate ha esteso la possibilità per i proprietari di applicare la cedolare secca al 10% anche ai contratti transitori stipulati nei Comuni ad alta tensione abitativa, secondo quanto previsto dai relativi accordi territoriali tra associazioni della proprietà e sindacati degli inquilini.

Una interpretazione discutibile della norma che rischia di incentivare ulteriormente l’uso di contratti di breve durata precarizzando ancora di più l’abitare in affitto.

Se infatti i contratti transitori possono e debbono servire per garantire reali esigenze di natura temporanea definiti categoricamente negli accordi territoriali, l’assenza assoluta di controlli su quelli effettivamente stipulati produrrà ulteriore elusione fiscale.

E’ quello che è avvenuto sino ad oggi con il proliferare di contratti transitori non rispettosi delle regole né economiche né giuridiche. Ora a questi contratti si rischia di applicare anche una agevolazione fiscale finalizzata invece ad incentivare la stabilità alloggiativa insieme al contenimento degli affitti.

In attesa di un chiarimento legislativo che, a nostro avviso, dovrebbe essere fornito auspicabilmente con la stabilizzazione della cedolare al 10% in scadenza nel 2017, riteniamo importante che l’Agenzia delle entrate, alla quale abbiamo chiesto un incontro, definisca un piano per il controllo, ai fini fiscali, della correttezza dei contratti per contrastare le varie forme di elusione ed evasione.