Torino, 13 Ottobre 2017

Su richiesta di Sunia, Sicet e Uniat, il 12 ottobre u.s. si è tenuto l’incontro con il Prefetto di Torino, dott. Renato Saccone, finalizzato a fare il punto sull’emergenza abitativa nell’area metropolitana.

Il confronto, a giudizio delle organizzazioni sindacali, è stato proficuo e ha consentito di individuare le priorità di intervento imposte dal perdurare di una situazione di criticità che si protrae ormai da diversi anni, resa ancor più acuta dall’impennata degli sfratti registrata nel 2016 che ha portato Torino in cima alla triste graduatoria delle città più colpite dal fenomeno.

Sunia, Sicet e Uniat hanno innanzitutto evidenziato la necessità di adeguare gli strumenti per far fronte all’emergenza, efficaci fino ad oggi ma che vanno sicuramente affinati alla luce della nuova realtà, e hanno proposto l’ istituzione di un tavolo che coinvolga tutti i soggetti interessati ( prefettura, comuni, organizzazioni degli inquilini e dei proprietari ) per concertare una maggior gradualità delle esecuzioni in tutti quei casi in cui, pur trattandosi di soggetti deboli, la posizione in graduatoria o il ricorso alla commissione emergenza abitativa non garantiscono un immediato passaggio da casa a casa.

I sindacati inquilini hanno sottolineato il fatto che tale percorso è fattibile solo a condizione che, accanto alla disponibilità e alle risorse messe a disposizione dagli enti locali, lo stato metta a disposizione adeguati finanziamenti per il fondo di sostegno alla locazione, azzerato negli ultimi 2 anni, e sufficienti risorse per l’edilizia sociale.

Il confronto è stato utile anche per ribadire la posizione di netta condanna di Sunia, Sicet e Uniat in merito alle occupazioni abusive di alloggi di edilizia sociale verificatesi in particolare negli ultimi 2 anni. A tal proposito i sindacati inquilini hanno chiesto un intervento tempestivo per ripristinare la legalità ed evitare così che tale fenomeno, oggi fortunatamente circoscritto nella realtà torinese, si estenda senza controllo come è purtroppo avvenuto in altre città. Si è convenuto che tale obiettivo debba essere perseguito, di concerto con l’amministrazione comunale, individuando soluzioni abitative alternative, che non alimentino la conflittualità,attraverso strutture e alloggi messi a disposizione da privati o enti e associazioni laiche e religiose impegnate nel sociale. Tale progetto sarà attuato anche per lo sgombero del MOI, le palazzine costruite nel 2006 per ospitare gli atleti per le olimpiadi invernali, occupate da allora, che potranno così essere restituite alla città e destinate ad alloggi di edilizia sociale.

Su tutte le questioni poste, il Prefetto ha mostrato interesse e sensibilità e si è impegnato a verificare in prima persona la fattibilità delle proposte avanzate dai sindacati.