Taranto, 5 Giugno 2017

L’abitare rappresenta una componente importante del grave disagio sociale della nostra città e la “questione abitativa” è un’emergenza territoriale amplificata notevolmente dal perdurare di una crisi che peggiora le condizioni reddituali delle famiglie, aumenta disuguaglianza ed esclusione sociale, estendendo la vulnerabilità anche a fasce di popolazione tipicamente non coinvolte da questo tipo di problemi.
E’ quanto ha dichiarato questa mattina nel corso della conferenza stampa il SUNIA di Taranto: il sindacato nazionale unitario degli inquilini e assegnatari rappresentato nell’incontro di oggi dal legale del sindacato Francesca Viggiano, Luigi Lamusta e Nicola Zambetti rispettivamente segretario provinciale e regionale dell’organizzazione.

Alla stampa è stato presentato questa mattina il quadro dell’emergenza tarantina con 200 famiglie regolarmente assistite dal Comune per gravi condizioni di disagio socio-economico, 420 nuclei familiari sostenuti nel pagamento del canone di locazione per un importo di circa 900mila euro l’anno, e circa 1900 sfratti esecutivi registrati nelle annualità 2015/2016.

Parliamo di una platea di disagio sempre più vasta – sottolinea Lamusta – persone che fino a qualche tempo fa registravano un reddito adeguato e che nel giro di pochi mesi hanno perso il lavoro e con esso la possibilità di sostenere la spesa di un fitto. Famiglie giovani e spesso con figli anche minori che nella nostra città hanno conosciuto la difficile esperienza di un pignoramento e di uno sfratto esecutivo.
Ma il SUNIA chiede al Comune di Taranto e a tutti i candidati sindaco impegnati nel prossimo turno delle amministrative un sostanziale cambio di rotta.

Per garantire sia diritto alla casa che integrazione sociale occorre rilanciare una politica che parta dalla domanda più debole – dice il segretario regionale Nicola Zambetti – con un consistente aumento dell’offerta di abitazioni in affitto sostenibile, nel quadro di una strategia di riqualificazione e rigenerazione urbana in cui l’inclusione delle periferie, e delle aree degradate più in generale, deve essere una priorità.
Una priorità che consenta al Comune anche di ridurre la spesa e qualificare il suo intervento.
La spesa sociale per la casa nel nostro paese è tra le più basse d’Europa (0,03% del PIL) – dice ancora Nicola Zambetti – notevolmente ridotta anche dalla recente conferenza Stato-Regioni in cui si è tagliato sul Fondo per la morosità incolpevole passato dai 36 agli 11 milioni di euro, ma il male peggiore è rappresentato dall’assenza di un piano organico che consenta a questi fondi di fare la differenza sul piano delle misure strutturali necessarie per affrontare l’emergenza.

Dunque, spiega il SUNIA, una assenza di programmazione economica incapace di affrontare davvero la questione con fondi capienti e reali. Per questo il Sindacato inquilini presenta ai candidati sindaco il suo Patto per l’Abitare stipulato a livello nazionale insieme alla CGIL, al sindacato pensionati SPI e a quello dei lavoratori edili della FILLEA.

E’ necessario aumentare la disponibilità di alloggi per le fasce del disagio maggiore – spiega il legale del SUNIA, Francesca Viggiano – e in questo caso occorre che la Pubblica Amministrazione si faccia garante della legalità e della trasparenza cominciando da una riforma sostanziale nelle attuali formule per la raccolta della domanda e per la formulazione delle graduatorie che consento di avere un contributo o l’assegnazione di un alloggio popolare. Il fenomeno delle occupazioni abusive è il segno dell’assenza di controllo che perdura da anni nell’abitato di Taranto lasciando spesso senza casa centinaia di aventi diritto.
Il prossimo Sindaco sarà chiamato a varare il nuovo bando per le case popolari e il modello da adottare – dice ancora la Viggiano – sarà quello del monitoraggio continuo del patrimonio pubblico immobiliare al fine di permettere l’immediata esigibilità del diritto nel momento della disponibilità.

E su questo fronte interviene nuovamente il segretario provinciale del SUNIA, Luigi Lamusta.
Non siamo in grado di avere contezza precisa del patrimonio immobiliare del Comune di Taranto – spiega – ecco perché sarebbe necessaria una immediata azione di emersione, riportando alla luce situazioni incancrenite da anni da occupazioni abusive e locazioni a costi bassissimi per nuclei familiari non aventi diritto.

Nelle azioni proposte questa mattina nella conferenza stampa del SUNIA anche un programma di investimenti per l’edilizia popolare e la riqualificazione del patrimonio ERP (ex IACP).