Roma, 4 Maggio 2022

Più che raddoppiato il finanziamento per l’acquisizione di immobili da destinare all’emergenza abitativa.

Ieri in Capidoglio si è tenuto l’incontro tra SICET, SUNIA, UNIAT, Unione Inquilini e movimenti per i diritto all’abitare con il Sindaco Gualtieri, coadiuvato dall’assessore Tobia Zevi, il Capo di gabinetto Albino Ruberti e il presidente della commissione casa, Yuri Trombetti.
L’incontro ha segnato un cambio di passo sostanziale per affrontare in modo non solo emergenziale il problema dell’abitare a Roma, superando trent’anni di assenza di politiche strutturali, che hanno prodotto nella nostra città l’incapacità dell’amministrazione a fornire anche le più banali risposte ai più elementari dei bisogni.
L’Amministrazione ha dichiarato di voler puntare a significativi interventi strutturali per aumentare lo stock di case popolari a disposizione delle tante famiglie che hanno il problema pressante di una casa a basso costo.
Pertanto, per l’anno 2022 l’amministrazione predispone uno stanziamento di 120 milioni di euro che si va ad aggiungere ai 100 milioni già destinati all’acquisizione di immobili finalizzati a fronteggiare l’emergenza abitativa.

Il Sindaco ha dichiarato inoltre di voler:

– compiere uno sforzo straordinario sul versante del finanziamento delle manutenzioni ordinarie del proprio patrimonio Erp;
– non interrompere il piano straordinario di assistenza ai senza tetto;
– perseguire il “metodo Caravaggio” per gli sgomberi programmati delle grandi occupazioni;
– affrontare il problema della mancata concessione della residenza agli occupanti senza titolo, cercando all’interno della legislazione esistente, e delle sperimentazioni in atto, le possibili soluzioni.

A fronte di questo impegno, le OO.SS., oltre che valutare positivamente lo sforzo finanziario dell’Amministrazione, hanno ribadito che questo primo momento di confronto, debba innescare un percorso condiviso per delineare un piano programmatico di provvedimenti e risorse che garantiscano soluzioni per tutti, da chi giace da un decennio in graduatoria per l’assegnazione di una casa popolare, a chi vive da quasi vent’anni in una occupazione di un immobile non residenziale a chi è colpito o rischia di esserlo da un provvedimento di sfratto esecutivo, garantendo a tutti il passaggio di casa in casa.
Censire il bisogno sulla sofferenza abitativa, avere certezza strutturale e pluriennale dei finanziamenti all’abitare (interagendo anche e necessariamente con i livelli istituzionali superiori, Regione Lazio e Stato), lo stop alle dismissioni del patrimonio Erp, una nuova politica di utilizzo degli immobili nei piani di zona, l’utilizzo di tutti gli alloggi degli enti pubblico, una gestione del patrimonio e degli uffici più efficiente sono i punti in cui si concentrerà il proseguimento del confronto con l’Amministrazione, per poter giungere in tempi brevi alla predisposizione di un vero “Piano per l’abitare di Roma Capitale”, che la nostra città attende da almeno venti anni.