Roma, 30 Marzo 2020

Nota congiunta di Cgil, Cisl, Uil Lazio e Sunia, Sicet, Uniat Aps Lazio

I sindacati Cgil, Cisl, Uil Lazio e Sunia, Sicet, Uniat Aps Lazio chiedono che sia dato “con urgenza un sostegno a chi vive in affitto”.
In una nota i sindacati affermano che “le conseguenze dell’emergenza sanitaria su chi conduce in locazione un immobile non sono ancora concretamente tangibili, ma l’impatto rischia di essere devastante, aprendo una stagione di sfratti per morosità insostenibile, portando migliaia di famiglie in emergenza abitativa.
Il provvedimento di sospensione del pagamento dei mutui è una misura sicuramente importante ma non copre i bisogni dei tanti che una casa non la hanno”.

Per i sindacati “in un momento di tale gravità serve che la Regione e i Comuni si adoperino per trovare tutte le risorse disponibili e che si agisca per sensibilizzare il governo nazionale sul problema” e le manovre necessarie secondo i sindacati sono:

  • rifinanziare adeguatamente il fondo di sostegno all’affitto, necessario a superare la crisi (nel Lazio erano già 7 mila le persone colpite da uno sfratto prima dell’inizio dell’emergenza);
  • semplificare ed accelerare al massimo le procedure di accesso, gestione ed erogazione di questi fondi;
  • favorire ed incentivare forme di rinegoziazione delle condizioni che possano includere sospensione parziale o totale del canone con esenzione fiscale del locatore per il reddito non percepito nei relativi periodi (anche per gli usi commerciali);
  • apertura da parte dei Comuni dei tavoli istituzionali per la revisione straordinaria degli accordi territoriali, rendendo disponibili tutte le risorse non spese per individuare forme condivise di attuazione di questi obiettivi.

Infine i sindacati lanciano “un appello alla Regione Lazio, che nell’imminente provvedimento a sostegno delle famiglie possa introdurre adeguate misure, ai Comuni e alle organizzazioni della proprietà, affinché tutti facciano la propria parte ed insieme si sostenga questa richiesta utile a dare risposte concrete a chi rischia di pagare gli effetti più gradi di questa emergenza”.