Parma, 30 Gennaio 2019

Ieri, 29 gennaio 2019 il SUNIA ha sottoscritto, presso Il Comune di Parma, insieme alle altre associazioni di proprietari ed inquilini maggiormente rappresentative, il nuovo accordo per i canoni agevolati vigente nel Comune.
L’accordo non prevede stravolgimenti, ma solo aggiustamenti manutentivi del precedente meccanismo che sostanzialmente stava funzionando negli ultimi anni.

Dopo una lunga trattativa nella quale sono emerse ipotesi anche pericolose, riteniamo che alla fine abbia prevalso il buon senso e sulla base della valutazione dell’andamento di mercato si è deciso di dare maggiore inclinazione alla curva dei valori in relazione alla qualità dell’alloggio e mantenere quanto di buono già c’era nell’accordo precedente.
Precisamente si sono penalizzati gli alloggi più scadenti togliendo il riconoscimento di punto di qualità al citofono (ma si considera almeno il videocitofono), al secondo piano senza ascensore (ci si ferma al primo), inoltre l’anno di costruzione o ristrutturazione integrale dell’immobile come requisito per il punteggio slitta dal 1990 al 2005. Per effetto di queste rivalutazioni degli elementi di qualità, diversi alloggi, correttamente, scivoleranno dalla fascia qualitativa massima alla media o dalla media alla minima.

In contropartita sono state concesse delle maggiorazioni proporzionali alla classe energetica a partire dalla D in poi per premiare quei locatori che affittano locali di maggiore qualità.
Considerando lo scarsissimo successo nel nostro territorio dei contratti per studenti universitari art. 5 comma 2 per l’eccessiva distanza dei valori di mercato (negli ultimi 15 anni, in tale fascia di mercato, l’hanno fatta da padrone i 4+4 ) su tali tipologie sono state concesse una maggiorazione del 5% (ai sensi del D.M. 16 gennaio 2017) e un passaggio al 20% della maggiorazione per l’ arredato integrale.
Riteniamo che tale rivalutazione porti gli art. 5 comma 2 ad una maggiore concorrenzialità senza che ci si avvicini troppo ai valori del canone libero.
Non c’è stata nessuna modifica degna di nota delle macro-aree.
Nessuna maggiorazione è stata concessa ai contratti transitori ordinari il cui tetto massimo del canone resta pari a quello dei contratti di durata di 3 anni più 2.

– l’accordo territoriale di Parma