Palermo, 23 settembre 2022

Il segretario Zaher Darwish: “E’ solo l’inizio di un percorso perché i nodi da sciogliere sono tantissimi. Dall’assessora Antonella Tirrito c’è disponibilità al dialogo”

Un percorso che proverà a cercare le strade per dare risposte concrete e serie alle centinaia di famiglie che a Palermo sono in emergenza abitativa e vivono in situazioni precarie e di forte difficoltà economica. E’ quello che auspica il segretario del Sunia Palermo Zaher Darwish che, nei giorni scorsi, ha avuto un primo incontro tra il Sunia e l’assessora comunale all’Emergenza abitativa Antonella Tirrito sulle politiche abitative. Già dallo scorso luglio il Sunia aveva chiesto di avere un incontro con il neosindaco Roberto Lagalla.

“C’è assolutamente bisogno di avere una visione complessiva nuova molto ampia sulla questione abitativa legata a tutte le sue principali emergenze a Palermo; argomento che è suddiviso in più deleghe assessoriali. Intanto, nei giorni scorsi, abbiamo avuto già un primo confronto che sembra avere gettato le basi per avviare un percorso disponibile all’ascolto e al dialogo costruttivo per potere dare alle famiglie risposte, finalmente, concrete ai loro principali bisogni. Al più presto informeremo l’assessora Tirrito sulle prime iniziative che vogliamo intraprendere che partiranno da alcune esigenze impellenti e di forte natura emergenziale”.

“I nodi da sciogliere sono tantissimi – continua Darwish -. Intanto occorre rivedere la questione abitativa a partire dalla graduatoria delle case popolari che va assolutamente aggiornata. Bisogna, quindi, che si elabori un censimento capillare degli immobili di edilizia pubblica. A questo si devono necessariamente aggiungere gli interventi economici a sostegno delle famiglie, il reperimento di nuovi immobili pubblici e confiscati alla mafia che potrebbero avere una destinazione abitativa ed una maggiore attenzione ai finanziamenti che si possono utilizzare”.
“Stiamo lavorando per il momento alla situazione della residenza anagrafica che riguarda molte famiglie. Tra le prime questioni ci sono anche quelle di due concentramenti abitativi che vanno avanti ormai da oltre dieci anni: l’ex struttura Onpi (Opera nazionale pensionati d’Italia) di Partanna Mondello dove ci sono 60 famiglie e l’ex edificio scolastico Francesco Crispi del Cep abitato da 30 famiglie. Su queste strutture si potrebbero avviare dei progetti pilota in Italia di auto-recupero con messa in sicurezza e regolamentazione avvalendosi di interventi di varia natura che potrebbero coinvolgere anche alcune professionalità che ci sono dentro le famiglie. Pertanto, tra i primi impegni, vogliamo organizzare degli incontri tra l’amministrazione e queste famiglie che ormai seguiamo da molti anni. Chiaramente abbiamo nuclei familiari che oltre alla casa hanno bisogno di tante altre risposte per cui è fondamentale che ci sia un coinvolgimento dei servizi sociali. Riteniamo che potrebbe essere proficua anche una sana collaborazione con le diverse realtà del terzo settore. Proprio per questo occorrerebbe che la prefettura convochi un tavolo sull’emergenza abitativa che coinvolga sia le istituzioni che le associazioni”.

Fonte: Redattore Sociale, articolo di Serena Termini