Napoli, 22 Gennaio 2020

Sono passati diversi mesi dall’approvazione del nuovo Regolamento per la gestione del patrimonio pubblico in Campania è tutto è fermo, mentre diventa sempre più concreto il rischio di blocco di tutte le attività gestionali del patrimonio degli ex Istituti Case popolari passato alla nuova Azienda regionale ( ACER) che stenta a decollare, al punto che non è stato ancora approvato il bilancio di previsione, propedeutico ed essenziale per ravvio delle attività e con il rischio del blocco totale delle attività gestionale a partire dalla manutenzione del patrimonio edilizio e degli impianti.
Ad oggi nessuna attività è stata posta in essere dalla Regione Campania per l’attuazione del Regolamento per la gestione del patrimonio : non sono state emanate le disposizioni per la gestione della fase transitoria in materia di assegnazione degli alloggi, né si è ancora provveduto alla nomina dell’Autorità per le Opposizioni, che sostituisce le vecchie Commissioni Alloggi, con il concreto rischio del blocco di tutte le attività connesse : regolarizzazioni subentri, decadenza dall’assegnazione; non è stato ancora avviato l’iter per la composizione dell’Osservatorio regionale sulla casa, bloccando, di fatto, tutte le novità positive contenute nel Regolamento quali l’anagrafe del patrimonio, dell’utenza e tutte le attività di gestione quali la vendita del patrimonio, l’autogestione degli alloggi, la definizione dei programmi di sviluppo delle tematiche abitative.
Nessuna attività è stata avviata dagli ex Istituti in liquidazione, mentre continua l’ambiguità sulla gestione, al punto che i bollettini di pagamento del canone di locazione inviato agli utenti recano ancora la dizione Istituto Autonomo Case popolari e non ACER, come dovrebbe essere, considerato che c’è stato lo scioglimento degli ex Istituti.
Tutto questo sta provocando uno stato di incertezza e confusione tra gli operatori, anche perché la Regione abbia abdicato al proprio ruolo di controllo e di indirizzo, cosa che fa registrare una enorme confusione tra gli stessi Comuni della Campania che non riescono ad avere indirizzi univoci per la gestione delle problematiche abitative.
Le OOSS degli inquilini da oltre due mesi hanno chiesto un incontro con l’Assessore regionale al ramo, il quale evita ogni confronto in maniera assolutamente ingiustificata, nonostante che, da tempo gli era stata sottoposta la delicatezza delle questioni dopo il varo della riforma del settore.
Il rischio concreto è che anche quello che c’è di buono nella riforma dell’edilizia pubblica in Campania rischia di venir vanificato dalle inadempienze e dalla poca attenzione della Regione.
Le migliaia di famiglie interessate alla gestione del patrimonio pubblico e gli stessi lavoratori del settore, vivono con estrema apprensione questa fase fatta di approssimazione e incertezza gestionale che sta producendo disservizi amministrativi e riduzione degli interventi per la manutenzione e i servizi con il rischio sempre più concreto di una paralisi completa.

Le Organizzazioni e Associazioni degli inquilini SUNIA-SICET-UNIAT-ASSOCASA esprimono la loro più viva protesta per questo stato di cose che le stesse hanno già rappresentato alle Prefetture competenti per le varie Province e chiedono al Presidente della Giunta regionale ima immediata inversione di rotta.
Chiamano sin da ora gli utenti del patrimonio pubblico e gli inquilini interessati alle problematiche abitative alle iniziative di protesta e di lotta che saranno promosse nei prossimi giorni.