Milano 25 Maggio 2016

“I dati sugli sfratti 2015 pubblicati dal Ministero dell’Interno fanno ancora una volta emergere, confermandone l’assoluta gravità, il fenomeno degli sfratti per morosità. Ormai oltre la soglia del 90% delle sentenze è provocata, senza alcun dubbio, dal grave disagio sociale delle famiglie e dall’assenza di politiche di reale sostegno e protezione dell’inquilini. Fenomeno che si inserisce, a Milano, in un quadro di grave emergenza abitativa dove sono già 23 mila le famiglie in attesa di una casa popolare e sul fronte privato 70 mila gli alloggi vuoti”.
Lo dichiara Stefano Chiappelli, segretario generale del Sunia Milano, a commento dei dati del Viminale sugli sfratti.
“Non è più rinviabile – continua Chiappelli – il nodo delle politiche abitative e dell’affitto in questo paese che anche l’ultima legge di stabilità ha rimosso, non consentendo di affrontare le situazioni che anche i dati 2015 ci consegnano. L’azzeramento del fondo di sostegno all’affitto e la gestione operativa sostanzialmente fallimentare del fondo e delle misure sulla morosità incolpevole stanno a dimostrare che mentre si seguitano ad incentivare le “chimere” della casa in proprietà si allarga la fascia dell’esclusione, dell’emarginazione e del bisogno, a cui non dà risposte l’edilizia pubblica priva da anni di risorse continuative”.
Per questo è necessario – conclude Chiappelli – che nelle realtà territoriali siano accentuate le misure di coordinamento e di collaborazione tra le istituzioni e le forze sociali per governare e gestire la situazione sfratti perseguendo la finalità di reali situazioni alternative per gli inquilini sfrattati”.