Milano, 13 Novembre 2017

Al termine di una lunga e non facile trattativa è stato firmato un Protocollo di Intesa tra l’ASP Istitituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio ed i sindacati inquilini (Sunia, Sicet, Unione Inquilini e Conia), per il rinnovo di circa 320 contratti di locazione di inquilini che abitano negli stabili dell’Ente. Lo comunicano i sindacati inquilini Sunia, Sicet, Unione Inquilini e Conia.

‘Questo accordo – spiegano i sindacati – pur prevedendo in molti casi aumenti sui canoni attualmente in essere, permette di mantenere un canone sopportabile e molto inferiore ai valori di mercato per la gran parte degli inquilini; rende più razionale ed equo il regime dei canoni; contempera le esigenze di redditività dell’Ente con quella di salvaguardare un inquilinato a reddito medio basso, nella maggior parte dei casi entrato nelle case a seguito di sfratto per finita locazione da case private’.

L’ accordo prevede l’applicazione del contratto a canale concordato per gli inquilini con ISEE inferiore a 25.000 euro mentre, per chi supera tale soglia, verrà applicato un canone di mercato calcolato al minimo dei valori dei borsini immobiliari. Prevede, inoltre, il mantenimento di una clausola sociale, che salvaguarderà i redditi sotto i 15.000 euro netti, aumentati di 5.000 euro per ogni persona sopra il primo componente. Per gli stabili più popolari, invece, il canone è stato fissato al minimo della fascia prevista dall’Accordo Locale per la Città di Milano per il canale concordato

Si è stabilito, inoltre, che anche gli inquilini che hanno un contratto in scadenza a “canale libero” con ISEE inferiore ai 25.000 euro, possano rinnovare i contratti a canale concordato. ‘In questa maniera – concludono i sindacati – si compie una importante operazione di equità di trattamento, con una riduzione dell’attuale canone, e di razionalizzazione in un patrimonio nel quale negli anni si era verificata una continua sottrazione di alloggi dal “canale concordato” ed erano cresciute le disparità di trattamento tra inquilini nelle medesime condizioni socio-economiche’.