Firenze, 10 Aprile 2017

Azzerate le tutele per i proprietari che hanno la casa pignorata
Gli effetti micidiali della crisi continuano a farsi sentire e a mietere vittime in tutti i settori. Un profondo rosso, dal quale non si salva nessuno. Neppure il mercato delle abitazioni che continua ad inanellare una serie di record negativi, mostrando segni di grandi sofferenze.
A Firenze si registra un dato allarmante: crescono gli sfratti a seguito dei pignoramenti delle abitazioni e negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una velocizzazione delle esecuzioni, grazie al decreto legge “Salva Banche”, che consente agli istituti di credito di espropriare o mettere all’asta e vendere la casa del debitore in tempi brevissimi, superando così i tradizionali problemi delle esecuzioni forzate, mostra evidenti i forti effetti non solo sui mutui futuri, ma anche sulle espropriazioni in atto e sul mercato immobiliare.

Le famiglie continuano a soffrire
Molte famiglie fiorentine non riescono ad uscire dalle sabbie mobili della crisi. Ma il quadro è ancora più allarmante rispetto all’anno passato, prima dell’entrata in vigore della nuova legge: infatti si è aggravato il numero dei proprietari di immobili in difficoltà e sempre più difficile immaginare una soluzione abitativa per questi nuclei familiari, che spesso non hanno alcun paracadute.

In Toscana per l’anno 2015, le pubblicazioni di vendita risultavano essere 12.170, mentre per il 2016 si è raggiunto quota 17045 (40% in più). Mentre a Firenze per l’anno 2015 , eravamo a quota 1389 e per il 2016 siamo a 2744 (quasi il 100% in più). Un incremento costante , che preannuncia un anno terribile sotto questo punto di vista. Andando ad aggravare il già difficile contesto fiorentino sotto il profilo abitativo. Le famiglie interessate, sono per il 90% cittadini italiani, che hanno perso il lavoro: spesso sono lavoratori che erano impiegati nel campo dell’edilizia, piccoli imprenditori, commercianti costretti a chiuderla propria attività e lavoratori dipendenti che vengono licenziati a causa della chiusura dell’attività dove erano impiegati: tutti costretti a dire addio alla propria casa; e nei 15 casi seguiti a partire dall’inizio dell’anno 2017 dal Sunia di Firenze, la cosa più drammatica riguarda nel 90% dei casi di famiglie con figli piccoli.
Secondo le rilevazioni effettuate, i prezzi di acquisto all’asta sono nel 68% immobili non di pregio ma abitazioni residenziali normali con un prezzo inferiore ai 100.000,00 euro, dimostrando come la fascia del reddito medio bassa sia quella a pagare il tributo più rilevante della crisi.

La Legge – Gli interventi legislativi introdotti per dare una regolamentazione alla grave crisi delle banche hanno riguardato il processo di esecuzione forzata verso il debitore moroso e sono contenuti nel DL 132/2014, il DL 83/2015 e il DL 59/2016
Tutto questo danneggia grandemente il debitore in difficoltà e impedisce una ben diversa strada da perseguire, cioè quella più umana e virtuosa di incentivare la rinegoziazione e un piano di uscita dalla situazione di sovraindebitamento, salvaguardando il diritto all’abitazione ed evitando un impoverimento depressivo del valore patrimoniale degli immobili.
Sunia Cgil e Federconsumatori vogliono portare all’attenzione la necessità di modificare una legge che ha come risultato solo quello di favorire forme di speculazione , infatti anche il sistema bancario rischia per la complessità del ricollocamento degli alloggi ed il deprezzamento degli stessi di non poter recuperare le somme che hanno originato questa spirale . E’ necessario, pertanto , che le forze politiche le Istituzioni , gli organi di rappresentanza del sistema bancario si interroghino sugli effetti delle norme attualmente in vigore e trovino soluzioni alternative .

A conclusione dell’iniziativa, la testimonianza di Mario B., che ha raccontato come a seguito della chiusura della sua attività commerciale, si è trovato senza lavoro e non più in grado di pagare le rate del mutuo. Una famiglia normale, con due figli che ha perso la sua casa e con molta fatica sta cercando di ricominciare a vivere.