Brescia, 30 Giugno 2018

L’intesa tra proprietari e sindacati inquilini. Fenaroli: «Parametri migliorativi rispetto a quelli precedenti»

Rinnovato l’accordo per il canone concordato: permette a tutti i cittadini di poter accedere al mercato della locazione con un prezzo più basso rispetto a quello di mercato.

Le organizzazioni della proprietà edilizia e i sindacati degli inquilini della provincia di Brescia hanno raggiunto un’intesa con «parametri migliorativi rispetto ai precedenti – ha osservato l’assessore alla Famiglia della Loggia, Marco Fenaroli -: le parti sociali sono protagoniste di questo patto territoriale».
Il canone concordato, tuttavia, è «uno strumento decisivo anche per Regioni e Comuni, perché fornisce i riferimenti per predisporre le misure di aiuto alle fasce più deboli: il Comune di Brescia sostiene chi ha un Isee inferiore ai 20mila euro annui. Lo fa grazie a un incentivo prorogato al 31 dicembre prossimo», ha aggiunto Fenaroli.

Proprietario e inquilino, dunque, possono accordarsi per stipulare un contratto a canone concordato che rientra nei quadri normativi nazionali, con alcune declinazioni locali.
«Nel Comune di Brescia circa il 15% dei contratti è di questo tipo – ha spiegato Simone Cardin, segretario del Sunia – Sindacato unitario nazionale inquilini assegnatari di Brescia -: per chi va in affitto il vantaggio è un canone più basso, mentre per il titolare dell’immobile i benefici sono fiscali, con agevolazioni su Irpef e Imu. Questa intesa potrebbe valere per un migliaio di famiglie, in un contesto cittadino in cui l’edilizia popolare pubblica costituisce meno del 5% dell’offerta e dove gli alloggi sfitti sono tantissimi».
Il nuovo accordo «pur mantenendo la struttura del precedente prevede dei parametri nuovi – ha precisato Leonardo Pappalardo di Uppi (Unione piccoli proprietari immobiliari:- tra questi rientra il calcolo in base alla superficie utile calpestabile, alla distanza dalla fermata della metropolitana, all’efficienza energetica».
Inoltre, è stata ridotta la durata del primo contratto (3 anni più eventuali 2 e non più 4 più 4) e «introdotta un’attestazione prodotta da un software che certifica con certezza la congruità del canone di locazione in modo univoco per tutti i soggetti», ha specificato Michele Radici di Uniat (Unione nazionale inquilini ambiente e territorio).

articolo da “Brescia oggi” del 30 Giugno 2018