Bari, 19 Giugno 2017
Conferenza Stampa del SUNIA Regionale.

I dati provvisori sugli sfratti pubblicati dal Ministero dell’interno per il 2016 confermano la gravità del disagio abitativo presente nella Regione Puglia.
Le richieste di esecuzione di sfratti in Puglia sono state 6401 più 23,24% rispetto al 2015.
Sono state eseguiti 1644 con l’intervento dell’ufficiale giudiziario più 2,94% rispetto al 2015. Questi dati non comprendono la realtà di Taranto.
Nel 2016 i Tribunali Pugliesi hanno convalidato 2873 sfratti di cui 1949 per morosità. Anche questo dato è incompleto in quanto mancano gli sfratti convalidati a Bari.
Questi dati pur in riduzione rispetto al 2015 confermano una emergenza sociale a cui le istituzioni devono dare risposte.
A fronte di questi numeri il Governo non solo non ha un piano casa nazionale finanziato con risorse costanti ma ha anche smesso di finanziare il fondo di sostegno all’affitto ignorando le difficoltà delle famiglie a pagare l’affitto.
In Puglia oltre 50 mila famiglie in affitto partecipano al bando ed il fabbisogno regionale ammonta a circa 55 milioni di euro.
Le famiglie titolari di un contratto registrato che partecipano al bando pagano un canone di locazione che supera il 24% del reddito familiare.
Alle responsabilità del Governo si aggiungono quelle dei comuni che per la maggior parte non hanno un piano casa comunale e non hanno costituito le agenzie sociali per la locazione previste dalla legge e finanziate dalla regione.
Spesso nei comuni le famiglie non sanno a chi rivolgersi per mancanza di uffici casa. Per le amministrazioni comunali il problema casa è emergenza che deve risolvere il Governo e la regione e non comprendono che i cittadini ai Sindaci chiedono risposte.
Le amministrazioni comunali hanno attraverso incentivi fiscali e agevolazioni la possibilità di far immettere sul mercato i tanti alloggi sfitti e far incontrare l’offerta e la domanda.
Le città sono piene di alloggi sfitti. Ma l’offerta (affitto) non incontra la domanda (locazione) per il canone troppo alto per le famiglie. La Regione Puglia si è impegnata a continuare a finanziare, con proprie risorse, il fondo di sostegno all’affitto con 15 milioni di euro. Ad oggi questo impegno non si è ancora concretizzato.
Il SUNIA chiede al Presidente della Regione Emiliano di rassicurare le famiglie che l’impegno assunto sarà mantenuto e i 15 milioni promessi, unitamente ai residui degli anni scorsi, saranno disponibili per il riparto tra i comuni entro il mese di giugno in modo da consentire alle famiglie di avere certezze della riduzione del peso del canone di locazione. Capoluoghi di provincia.
In nessun comune è stata costituita l’agenzia sociale per la locazione a Bari costituita sulla carta ma non funzionante e sono disponibili risorse regionale ed europee. A Bari il bando per l’assegnazione di case popolari è stato emanato nel 2012 e sono state presentate oltre 2100 domande.
Mentre nel 2016 al bando per l’integrazione del canone di locazione sono state presentate oltre 4500 domande per un fabbisogno comunale di oltre 7,5 milioni.
In caso in cui la regione mantiene l’impegno nel finanziare il fondo integrazione canoni al comune saranno assegnati euro 2.028.650. Dal 2014 il comune ha annunciato che stava per pubblicare il nuovo bando di concorso per l’assegnazione di case popolari ma ad oggi non è stato pubblicato nonostante la legge regionale nuova e gli invitib della regione ad emanarlo.
Il SUNIA invita il comune a pubblicare il bando, necessario a dare risposte ai nuovi bisogni delle famiglie, basti pensare che dal 2012 ad oggi sono stai emessi circa 4000 sfratti oltre alle tante famiglie che hanno perso il lavoro o hanno avuto una forte riduzione di reddito.
Il non pubblicare il bando ci fa pensare che l’amministrazione comunale voglia continuare ad assegnare le case popolari a famiglie fuori dalle graduatorie o con bisogni non più rispondenti alla realtà. Le case vanno assegnate attraverso bando pubblico e con una unica graduatoria integrata ogni sei mesi. Ciò significa rispondere in modo trasparente alla emergenza abitativa comunale. Basta con i comitati emergenza che assegnano alloggi senza alcun avviso pubblico.
Nel 2009 Consiglio Comunale di Bari ha approvato il primo piano casa comunale oggi è necessario fare una analisi di quello che è stato fatto e adeguarlo ai nuovi bisogni della città che sono cambiati visto la crisi economica che stiamo attraversando.
A Lecce sono state presentate 660 domande per l’assegnazione di alloggi popolari e 387 domande di integrazione canone per un fabbisogno comunale 972.62l euro in caso in cui la regione mantiene gli impegni al comune saranno assegnati per l’integrazione canoni di locazione circa 267 mila euro.
I requisiti di partecipazione al bando per l’assegnazione di case popolare e quello per integrazione affitto sono uguali. Il numero delle domande ci dicono che a Lecce c’è molta evasione fiscale nella locazione, le famiglie pagano icanoni di locazione a nero. Ci auguriamo che la nuova amministrazione comunale che sarà eletta la prossima domenica affronti il problema casa in modo diverso da come si è fatto finora, aprendo un nuovo rapporto con i sindacati inquilini, istituendo l’agenzia sociale per la locazione, e adotta provvedimenti per gestire in modo efficiente il patrimonio comunale e soprattutto assegni le case dalla graduatoria pubbliche che deve essere aggiornate ogni anno.
A Brindisi sono state presentate 451 domande di case popolari e il fabbisogno comunale per integrazione dei canoni di locazione e di euro 916.542 in caso in cui la regione mantiene gli impegni al comune saranno assegnati per l’integrazione dei canoni dì locazione 252 mila euro.
A Foggia sono state presentate 800 domande per l’assegnazione di alloggi popolari e 1060 domande di integrazione canone per un fabbisogno comunale pari ad euro 2.485.157, in caso in cui la regione mantiene l’impegno per l’integrazione dei canoni di locazione al comune saranno assegnati 683 mila euro circa.
A Taranto 200 famiglie vengono assistite dal comune per gravi condizioni di disagio socio-economico, 420 nuclei familiari partecipano al bando per l’integrazione affitto per un fabbisogno comunale di euro 2.042.666 in caso in cui la regione mantiene gli impegni al comune saranno assegnati 561 mila euro circa. A Taranto ci sono tante risorse pubbliche e private che se gestite con trasparenza possono portare la città fuori dalla crisi. Basti pensare agli alloggi di proprietà comunale non gestiti ove l’illegalità fa da patrona, al recupero della citta vecchia agli interventi che la regione ha in cantiere soli questi gestiti da una buona amministrazione comunale possono far rinascere la città.