Milano, 26 Novembre 2021

Conferenza stampa unitaria di oggi, 26 Novembre presso CISL Milano Metropoli in via Tadino, 23 alle ore 11

I sindacati inquilini considerano inaccettabile la scelta del comune di non aprire un nuovo bando per l’assegnazione delle case popolari
perchè:
CON LA RIPRESA DEGLI SFRATTI DA SETTEMBRE, SI FA SEMPRE PIU’ DRAMMATICA L’EMERGENZA ABITATIVA A MILANO. Ogni giorno 10 famiglie attendono la polizia che verrà a sfrattarle da casa. Al 31/12/2019 il Ministero degli Interni segnalava a Milano 16.513 richieste di esecuzione degli sfratti. A queste occorre aggiungere circa 3.500 nuove convalide emesse dal Tribunale di Milano dal 2020 ad oggi che erano state sospese per effetto dell’emergenza sanitaria da COVID/19.
CI SONO OLTRE 6.000 CASE POPOLARI RISTRUTTURATE DA COMUNE E ALER CHE DEVONO ESSEREASSEGNATE IMMEDIATAMENTE. Le assegnazioni avvengono con tempi ancora troppo lenti, a causa dei vincoli imposti dalla L.R.n.16/2016 e dalle modalità con le quali viene fatta la verifica dei requisiti per gli aventi diritto da parte del Comune e di Aler.
LE ULTIME MODIFICHE FATTE DALLA REGIONE CONSENTIREBBERO ASSEGNAZIONI PIU’ VELOCI IN BASE ALLADISPONIBILITA’ DEGLI ALLOGGI.
UN NUOVO BANDO SERVE A MOLTISSIME FAMIGLIE CHE HANNO PEGGIORATO LA LORO CONDIZIONE ABITATIVA, ECONOMICA, SOCIALE E SANITARIA.

PER AFFRONTARE LA DRAMMATICA EMERGENZA ABITATIVA E GARANTIRE IL PASSAGGIODA CASA A CASA OCCORRE:

UN PROTOCOLLO DI INTESA CON COMUNE – ALER – REGIONE – PREFETTURA e QUESTURA PER GRADUARE L’ESECUZIONE DI SFRATTI E PIGNORAMENTI.
ISTITUIRE PRESSO IL COMUNE UNA UNITA’ OPERATIVA DEDICATA ALLA GESTIONE DELL’EMERGENZA ABITATIVA che coordini in base alla tempistica delle esecuzioni e alla concessione della Forza Pubblica tutte le disponibilità abitative (SAP – SAT, alloggi temporanei, alloggi gestiti dal terzo settore e alberghi ecc.)
ASSEGNARE GLI ALLOGGI TEMPORANEI NON IN BASE AL SOLO ORDINE CRONOLOGICO MA IN RELAZIONEALLA DATA PREVISTA DELL’ESECUZIONE, PER GARANTIRE IL PASSAGGIO DA CASA A CASA A TUTTE LEFAMIGLIE SFRATTATE IN STATO DI BISOGNO.

L’Emergenza abitativa dopo la fine del blocco degli sfratti

Il Comune e la Citta Metropolitana di Milano sono interessati da diversi anni da un elevata emergenza abitativa aggravata dall’aumento degli sfratti per morosità del conduttore e dai pignoramenti della prima casa in seguito ai mancati pagamenti dei mutui ipotecari e da un ridotto numero di alloggi SAP assegnati rispetto al bisogno abitativo sociale. Nell’unico Avviso del 2020 erano inseriti 560 alloggi a fronte di 14.901 domande presentate in poche settimane.
Gli effetti dei decreti legge di sospensione delle esecuzioni si sono di fatto conclusi il 30 giugno 2021, determinando un’inedita e gravissima condizione di emergenza abitativa.
Il numero elevato delle famiglie e dei cittadini oggetto di procedura esecutiva di sfratto o di pignoramento immobiliare e un vero e proprio dramma sociale e pu6 mettere a rischio la salute e la sicurezza pubblica in modo particolare nell’attuale condizione di emergenza sanitaria. Molti di questi nuclei familiari si trovano in condizioni di grave disagio economico e sociale e hanno a loro carico soggetti invalidi, anziani o minori.
Al 31/12/2019 il Ministero degli Interni segnalava a Milano 16.513 richieste di esecuzione degli sfratti, che nella maggioranza dei casi non si sono risolte, a queste occorre aggiungere le convalide degli sfratti emesse con il riavvio dell’operatività piena del Tribunale che stimiamo di circa 3.500 nuove convalide dal 2020 ad oggi. Nel solo 2020 inoltre a Milano il Tribunale ha decretato 4.562 pignoramenti immobiliari.
In questi giorni le esecuzioni degli sfratti sono riprese a pieno regime, circa 10 famiglie al giorno ricevono “!’ultimo avviso” di sfratto esecutivo che annuncia la presenza della Forza pubblica.
Nel frattempo le possibilità di reperimento di soluzioni alternative da parte delle famiglie sono drasticamente diminuite e d’altra partele risposte delle istituzioni e dell’Amministrazione Comunale sono fortemente ridotte rispetto al passato:
• Dopo il lockdown gli uffici degli Ufficiali Giudiziari non hanno più riaperto: e diventato quasi impossibile per i cittadini sotto sfratto conoscere lo stato della pratica e sapere con anticipo quando sarà eseguito.
• Per effetto della normativa regionale introdotta nel 2016 non esiste più il meccanismo della deroga alla graduatoria e la decisione del Comune di Milano di esaminare le richieste di alloggi temporanei in base al solo criteria cronologico impedisce che le domande vengano viste in tempo per fornire una soluzione adeguata prima dello sfratto.
• Non esiste più un ufficio dedicato all’emergenza che dia risposte immediate il giorno dello sfratto. Al posto del collocamento in albergo alle famiglie con minori e spesso proposta una soluzione in ostello dove si condivide la stanza con altre persone sconosciute.
• Il generale aggravamento della condizione economica e sociale causato dalla crisi sanitaria in atto, rende ancor più complesso per le famiglie sottoposte a sfratto il reperimento di un’altra sistemazione abitativa nel mercato privato degli affitti.
• Trovare un’ospitalità temporanea presso parenti o conoscenti e reso molto più difficile a causa della pandemia.

La richiesta immediata dei Sindacati Inquilini per l’apertura di un Avviso Pubblico per le assegnazioni di Case Popolari

Le Organizzazioni Sindacali degli Inquilini Sunia – Sicet – Uniat – Unione Inquilini – Asia e Conia denunciano la scelta del Comune di Milano di non aprire il secondo avviso per l’assegnazione delle Case Popolari (alloggi SAP – Servizi Abitativi Pubblici).
Il Piano Annuale dell’Offerta dei Servizi Abitativi Pubblici e Sociali approvato dal Comune di Milano per il 2021, prevede la pubblicazione di due avvisi nel corso dell’anno per l’assegnazione di alloggi SAP. Quest’anno invece e stato aperto un solo Avviso per l’assegnazione di 599 alloggi a fronte dei 2.014 che lo stesso Piano indicava come disponibili net corso dell’anno a cui dovrebbero aggiungersene molti altri derivanti dai piani di manutenzione straordinaria di Aler e Comune. Aler dichiara di averne ristrutturati 2.682 e il Comune 4.200.

Peraltro di questi, 599 alloggi a distanza di 5 mesi dalla chiusura dell’ultimo bando ne risultano assegnati meno della meta!

Riteniamo che sia un atto dovuto la pubblicazione di un secondo avviso, specie nel Comune di Milano dove l’emergenza abitativa assume caratteri di particolare gravità.
E’ importante infatti ribadire che non stiamo parlando di numeri ma di famiglie con bambini, persone sole, persone anziane, invalidi, persone sotto sfratto che hanno il diritto ad avere risposte efficaci da parte del Comune.

Nel corso dei mesi successivi alla conclusione dell’ultimo Avviso numerose famiglie hanno vista modificarsi la propria condizione e avrebbero la possibilità di ottenere punteggi adeguati alla loro situazione attuale:
• famiglie con sfratto convalidato dopo la chiusura dell’ultimo bando;
• nuclei familiari che hanno vista riconosciuta in questi mesi un’invalidità;
• persone anziane che avrebbero maturato il punteggio legato all’età;
• nuclei familiari in cui e cambiata la stessa composizione a causa di separazioni,
trasferimenti di residenza o semplicemente per nascita di un figlio che determina l’esclusione dall’assegnazione di una casa popolare;
• persone che sono rimaste disoccupate o che hanno avuto un calo di reddito e che potrebbero dimostrarlo presentando l’ISEE corrente al posto di quello ordinario.

E’ necessario inoltre aprire un nuovo avviso SAP anche perchè la nuova DGR n.XI/5305, seppur in modo ancora largamente insufficiente, ha modificato il Regolamento n.4/2017, introducendo novità importanti nelle modalità di assegnazione e risolvendo alcune palesi inefficienze del modello precedente. Con il nuovo sistema si ritornerà ad assegnare le case in base alla reale disponibilità di alloggi e non, come avviene oggi, in base agli alloggi selezionati dai richiedenti, con un importante velocizzazione delle pratiche di assegnazione.

Le Proposte dei Sindacati Inquilini per la Gestione degli sfratti

Gli sfratti e l’emergenza abitativa sono un problema sociale per la Citta e l’area metropolitana di Milano che deve essere assunto come priorità da Comune, Regione e Prefettura, le famiglie sotto sfratto non devono essere lasciate sole senza soluzioni: vanno in primo luogo preservate la salute, la sicurezza e la dignità delle persone.

Le nostre proposte:

• condividere un protocollo d’Intesa che consenta di programmare in anticipo le concessioni della Forza Pubblica in modo da graduare le esecuzioni di sfratti e pignoramenti nei casi di famiglie in condizioni di fragilità che sono in attesa di risposta da parte dei Comuni.

• Definire nuove modalità di verifica e assegnazione degli alloggi SAT che tengano conto dei tempi di esecuzione degli sfratti e non solo della cronologia delle domande utilizzando il procedimento della deroga all’ordine cronologico previsto dalla normativa comunale ma sinora non applicato.

• Istituire presso il Comune una unita operativa dedicata alla gestione dell’emergenza abitativa che coordini in base alla tempistica delle esecuzioni e alla concessione della Forza Pubblica tutte le disponibilità abitative (SAP – SAT, alloggi temporanei, alloggi gestiti dal terzo settore e alberghi ecc.) e che sia in relazione con la prefettura ed i Commissariati in modo da verificare le effettive esecuzioni previste.

• Velocizzare le procedure di assegnazione delle case popolari (SAP), attualmente eccessivamente lente, a causa di verifiche frammentarie e richieste di documenti ripetitive e spesso assolutamente inutili dal punto di vista della verifica del reale bisogno abitativo delle famiglie.

• Incrementare il patrimonio abitativo pubblico SAP e gli alloggi da destinare temporaneamente all’emergenza anche attingendo ad altri patrimoni (alloggi pignorati dalle banche, alloggi sequestrati alla criminalità organizzata, alloggi realizzati in convenzione).

• Aprire immediatamente un bando per l’erogazione di contributi economici al fine di garantire alle famiglie in affitto nelle case private l’equilibrio fra il reddito famigliare e il costo casa.