Incontro sulla resistenza delle donne afgane.
Interviene Anna Santarello del CISDA (Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane), Giusi Milazzo e Cristina Piastrelli, Segretarie Nazionali SUNIA.
Clicca qui per vedere l’incontro avvenuto l’8 Marzo
In occasione dell’8 marzo abbiamo ritenuto importante programmare un incontro, in modalità on line, in cui celebrare questa ricorrenza in continuità con il progetto che il forum delle donne si è dato e che è stato per ultimo delineato nell’assemblea tenuta nell’ambito dell’assemblea organizzativa del nostro Sindacato. L’argomento su cui abbiamo pensato di aprire una riflessione collettiva, di straordinario interesse per noi donne e non solo, è quello della cultura della pace e della vita da contrapporre a quella del potere e della morte. Il nostro pianeta continua ad essere dilaniato da guerre e conflitti, per ultimo la drammatica invasione dell’Ucraina da parte della Russia, e sono le popolazioni civili che subiscono conseguenze indicibili in termini di morte e sofferenze.
E le donne che alle guerre si sono sempre opposte, pensiamo ad Antigone, denunciandone l’illogicità e lo sprezzo per la vita, di cui sono portatrici, in nome di un potere tanto ottuso quanto distruttivo, pagano i prezzi più alti. Basti vedere le manifestazioni in piazza delle mamme dei soldati russi che, incuranti della repressione, chiedono di mettere fine a questa sporca guerra per la quale non vogliono che i loro figli siano sacrificati.
Potremmo qui ricordare come le donne siano state le protagoniste dei movimenti per la pace ma anche delle lotte coraggiose contro le oppressioni, le nostre partigiane e le donne che si opposero ai regimi fascisti e nazisti ne sono un grande esempio così come le donne curde che hanno lottato per difendere i loro spazi di libertà tanto faticosamente conquistati.
Per questo vogliamo dedicare questo 8 marzo a quelle donne come le sorelle afghane che rivendicano anch’esse la loro libertà di vivere una vita piena e normale e che per questo osano scendere in piazza sfidando l’ottuso potere repressivo.
Abbiamo per questo invitato ad intervenire al nostro incontro la compagna Anna Santarello in rappresentanza del Cisda ( Coordinamento italiano sostegno donne afghane) l’Associazione che da più di venti anni segue e sostiene le donne afghane e che è in continuo contatto con la resistenza afgana.
Il Cisda ha avviato in Afghanistan alcuni interessantissimi progetti come quello denominato ‘Vite preziose‘, e da qualche tempo il progetto ‘Staffetta femminista‘, così descritto. 7.000 kilometri e tante trappole mortali nel passaggio delle frontiere, separano l’Italia dall’Afghanistan: affiancando l’azione che CISDA svolge da anni, STAFFETTA FEMMINISTA li percorrerà per combattere gli stereotipi e la sottocultura sessista e patriarcale nella sua dimensione transnazionale.
Attiviste per i diritti umani, volontarie e operatrici impegnate nella lotta alla violenza di genere e nel supporto alle donne migranti, si uniranno in gruppi aperti al contributo di chiunque si riconosca negli obiettivi comuni.
Passandoci il testimone, di tappa in tappa, costruiremo un ponte di corpi, saperi e pratiche, per unirci alle attiviste afghane delle organizzazioni laiche e progressiste che lottano in gravissime difficoltà contro la guerra, il fondamentalismo e la violenza.
Insieme, per abbattere tutte le frontiere costituite da quanto priva le donne del diritto alla vita e alla libertà, e testimoniare che un altro mondo è possibile.